da: lucianopignataro.it
La storia è antica, quella della famiglia Triunfo da sempre impegnati alla Torretta prima con una salumeria, poi con la mescita. Trent’anni fa Carmine avviò anche un po’ di cucina e subito il locale divenne un luogo cult per Slow Food e tutti gli appassionati.
La storia recente ha riservato dure prove a questa attività: prima la scomparsa a soli 48 anni di Carmine, poi il crollo del palazzo provocato dai lavori della metropolitana e l’asfissia commerciale della zona.
Ma il vitalismo di Napoli non si piega di fronte a nulla. La riapertura con il figlio Antonio e il socio Gaetano Russo con una formula h 24. Infine negli ultimi mesi la voglia di fare un salto di qualità in sala e cucina. Gli ambienti sono stati ridisegnati senza tradire lo spirito accogliente degli antichi locali, la cucina messa a vista e alleggerita dalla mano di Gabriella Barbati.
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Nella foto, i protagonisti della nuova era della Cantina di Triunfo: da sinistra Gaetano Russo, Gabriella Barbati, Antonio Triunfo e Maurizio Cortese (consulente gastronomico del locale)