Mario Iaccarino, quando la classe non è acqua.

Un grande uomo di sala, uno degli insostituibili pilastri del Don Alfonso

Ci sono persone che anche quando vogliono riescono a non farsi notare, una di queste è Mario Iaccarino. Eppure dietro al successo del Don Alfonso c’è tanto di suo, con la sua presenza, fatta di tanta riservatezza e altrettanta eleganza.

Lavoratore instancabile, poliglotta, qualche anno fa Giancarlo Perrotta, il curatore della guida del Gambero Rosso, gli dedicò un’intera scheda. Sottolineò la professionalità di Mario con la quale guidava la sala, della sua capacità di catturare ogni piccolo particolare nella totale discrezione.

Qualche anno fa mi ritrovai seduto a un tavolo del Don Alfonso e di fianco a ame c’era Bono degli U2, una persona seduta al mio tavolo gli chiese: “Ma non lo sa nessuno che è qui? Non avvisate la stampa?” La risposta di Mario fu nel suo stile: “No, non abbiamo bisogno di questo, la migliore pubblicità che possiamo ricevere è che lui racconti ai suoi amici che è stato bene da noi”.

Oggi in tanti aspirano al lavoro di chef, pochi guardano la sala, forse perché la professionalità di chi ci lavora il più delle volte non viene capita.

 

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