Ecco la ricetta del nostro piatto più buono, che secondo me qui in Campania meglio ci rappresenta: il ragù napoletano, preparato magistralmemnte da mia moglie Cristina.
La spesa è per circa 4/6 persone:
– mezzo kg di spezzatino (muscolo va benissimo) di manzo
– mezzo kg di gallinella di maiale
– tre fette di manzo per braciola
– una salsiccia
– una tracchia
– un pezzo di cotica di maiale ben sgrassata
– pomodori di vario tipo e di grande qualità, pelati e passati
– concentrato di pomodoro da 150 grammi circa
– cipolla, aglio, uva passa, pinoli, sale, pepe, olio EVO, pecorino romano e parmigiano.
Procedimento
Fare le braciole con: parmigiano, pecorino, pepe, aglio tritato, prezzemolo, uva passa, pinoli, e chiudere con due stuzzicadenti alle estremità.
Affettare la cipolla, noi usiamo sempre la ramata di Montoro, e soffriggerla, aggiungendo poi la carne, tranne la braciola di cotica che va messa in pentola dopo il pomodoro.
Alzare leggermente la fiamma e aggiungere il vino, quello che poi berrete a tavola, quindi si spera buono, io apro le bottiglie migliori perché mi porta bene.
Quando il vino si è ritirato aggiungere il concentrato di pomodoro.
E qui si apre un nuovo capitolo, una palese contraddizione, ma ripetuti test hanno così sentenziato: deve essere industriale, perché conferisce al ragù la necessaria dose di cazzimma!
Solo adesso aggiungere i pomodori di vario tipo che avete selezionato, un bicchiere d’acqua se il pomodoro risulta troppo denso, mettere a questo punto la cotica, il sale, e far cuocere per almeno sei ore a fiamma molto bassa.
La pasta: per me solo candele e quelle di Gragnano, da spezzare rigorosamente a mano, altri formati sono un ripiego.
Una volta cotta, al dente, condire con abbondante ragù e pioggia di parmigiano o pecorino, anche tutti e due insieme come faccio io.
Ora si entra nell’empirico.
Quando il ragù inizia a cuocere chiudete tutte le finestre di casa, spalancate invece tutte le porte interne, per prima quella della cucina, delle camere da letto e dei bagni, perché tutto deve sapere di ragù, compreso vestiti e pigiami.
Sennò non è domenica e non è ragù.
Ultima cosa altrettanto importante: la cotica di maiale a tavola va equamente divisa e chi non la mangia viene espulso dal tavolo e accompagnato il giorno dopo al Comune per il cambio di residenza fuori regione, essendo una di quelle poche cose che mettono in contatto con il Creatore.