Tonino Palmieri, proprietario del Caseificio Vannulo: un esempio da seguire.

Il suo caseificio è uno dei più conosciuti in Campania, preso d’assalto dai cultori di questo fantastico prodotto sin dalle prime ore del mattino.
In tanti anni non sono stato mai capace di trovare un bocconcino di mozzarella dopo mezzogiorno, se non prenotando il ritiro il giorno prima.
Una dimostrazione di grande serietà, che si perpetua oramai da tanti anni.
Ricordo che una volta andai a intervistarlo per il magazine per il quale scrivevo, mi espresse un concetto di fondamentale importanza, che dovrebbe essere la regola numero uno per chi produce.
Gli chiesi, considerate le pressanti richieste di prodotto alle quali il suo caseificio è quotidianamente sottoposto, perché non aumentasse le quantità, magari producendo più latte con le sue bufale.
Mi rispose che secondo il suo parere aveva raggiunto il giusto punto di equilibrio fra quantità e qualità e andando oltre avrebbe dovuto necessariamente accettare spiacevoli compromessi.
Non si fermò qui, aggiunse dell’altro, ed è proprio per quello che mi disse che lo considero un esempio virtuoso, di grande onestà e serietà commerciale.
«Avrei anche un’altra strada, che in tanti percorrono, ovvero di comprare il latte da fornitori esterni alla mia azienda. Non lo farò mai perché anche se riuscissi a trovarne altro, pure qualitativamente superiore al mio, commetterei comunque una frode nei confronti dei miei clienti. Loro vengono al Caseificio Vannulo perché sicuri di comprare le mie mozzarelle prodotte con il latte delle mie bufale».
Quanti produttori, come Tonino Palmieri, sottoposti a a continue richieste, parlerebbero così?

 

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